sabato 1 ottobre 2011

CHICAGO 3 The Cloud Gate or THE BEAN


c polidori USA collage 1 bn.jpgSecondo caso. L’autoscatto. The Cloud Gate, all’AT&T Plaza del Millenium Park a Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, è un enorme Fagiolo argentato da 23 milioni di dollari – finali, preventivati 6. La cosa, difficile chiamarla scultura, di Anish Kapoor, del 2004, è un’unica superficie saldata in acciaio inossidabile riflettente, di più di 9 metri di altezza x 20 m. x 13 m. e somigliante ad una mega-goccia ballerina di mercurio, un cartoon, un giocattolo, poggiato su una vasta pavimentazione lastricata, circondata ed apparentemente abbracciata, grazie alla sua curvatura specchiata, dallo skyline dei grattacieli alle sue spalle e dalle nuvole, per l’appunto. La gente, turisti e residenti, ama incorniciarsi e, insieme alla visione di essa, immortalarsi in uno scatto tra le nubi, gli immensi edifici ed i riflessi di quel lucidissimo ed enorme specchio, infatti grazie alla sua incredibile e geniale conformazione è l'ideale per un’ apoteosi di auto-scatti fotografici, sia dall'esterno che e soprattutto, all'interno. E se di forma semplice all’apparenza, quanto in realtà complessa, ha un sotto, anzi piuttosto un dentro: un “omphalos”, un ombelico, un interno, vedibile, percorribile e transitabile, una pluridistorta cavità lacunosa che produce infinite varianti e vorticose sequenze d’immagini fiabesche alle quali unire la propria immagine deforme e fantastica. Ed è una esagerata, contemporanea, perversa, ottimale, odierna metafora. Nata per l’autoscatto, anzi per l’autocelebrazione della propria immagine riflessa. (cfr. il fotoreportage dell’Autrice sul sito web specifico: Cecilia Polidori USA & Canada, luglio agosto 2011 - www.ceciliapolidoriusacanada2011.blogspot.com - cecilia polidori USA & CANADA luglio agosto 2011). E’ un oggetto davvero sbalorditivo e perfetto. Un passo oltre la lungimirante invenzione- connubio tra cellulare e fotocamera che introdusse e ci consentì la subitanea serie di testimonianze universali: “scatto+registro+filmo+invio. Qui finalmente approdiamo, devotamente o perfidamente pilotati, nel “fuori dal banale” che ci ossessiona e, infine, lo “Specchio, oh! Specchio delle mie brame...” ci assicura beffardo: 
Sì! Sei tu nella più bella foto del reame!

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